Isocinetica

    Com’è noto, la riabilitazione consiste in un percorso terapeutico motorio il cui scopo è di recuperare la funzionalità di organi infortunati, per ristabilire progressivamente le fisiologiche capacità ossee, articolari e muscolari.

    Le cause che portano ad affrontare un programma del genere possono essere di tre tipologie:

    • esiti di malattie
    • conseguenze di traumi
    • convalescenza da interventi chirurgici

    Le principali finalità della riabilitazione sono quelle di consentire al paziente di recuperare la sua normale motilità, di eliminare la sintomatologia dolorosa, di potenziare la forza muscolare e di migliorare la coordinazione e la resistenza.

    Che cos’è la riabilitazione isocinetica

    Si definisce isocinetica una riabilitazione basata sulla ripetizione dello stesso movimento, che deve venire eseguito con una costante velocità angolare, per tutta la durata della prova.

    Lo scopo di questa tecnica è di sviluppare al massimo una resistenza, che sia proporzionale alla forza del muscolo coinvolto.

    In questo modo si evitano eccessive tensioni e quindi il sovraccarico delle articolazioni, con evidenti vantaggi globali.

    Un allenamento del genere trova largo impiego sia in ambito sportivo, per ottimizzare le prestazioni degli atleti, sia soprattutto in quello riabilitativo, dove consente di accelerare moltissimo le tempistiche di recupero funzionale.

    Abbiamo avuto la fortuna di vedere la macchina isocinetica presso il poliambulatorio Latina Physiofit, un centro specializzato nel recupero da infortuni degli atleti. Qui, ci è stato spiegato il funzionamento di questa macchina, i vantaggi e i benefici.

    Teniamo a precisare che la riabilitazione con la macchina isocinetica è possibile solo presso strutture specializzate in fisioterapia che hanno investito nell’acquisto, oppure nei grandi ospedali e nelle palestre di club sportivi professionistici.

    Come funziona la riabilitazione isocinetica

    Il termine “isocinetico” deriva dal greco, dove “isos” significa “uguale” e “kiné” significa “movimento”: è proprio questo il meccanismo d’azione su cui si basa la metodica: evitare appunto qualsiasi modificazione cinetica.

    Il presupposto indispensabile per ottenere dei risultati soddisfacenti in questo settore è senza dubbio relativo alla scelta di attrezzi adeguati, di solito di tipo idraulico oppure robotico, in grado di adattare la resistenza alla variazione di tensione sviluppata dal muscolo coinvolto.

    Quando infatti viene raggiunta la velocità pre-impostata, il dispositivo isocinetico assorbe tutta la forza in eccesso, trasformandola in resistenza.

    In tal modo la potenza sviluppata dal muscolo non fa aumentare la velocità del movimento, evitando una indesiderata accelerazione.

    I test isocinetici

    I macchinari isocinetici sono forniti di un meccanismo di bio-feedback in grado di visualizzare in tempo reale su un monitor l’andamento dell’esercizio, per consentire al soggetto di monitorare continuamente il suo allenamento.

    Questo permette di personalizzare al massimo le varie prove, a seconda delle singole esigenze e soprattutto delle condizioni dei pazienti.

    In sostanza, ogni seduta di isocinetica rappresenta un vero e proprio test, ovvero è in grado di restituire la situazione muscolare del paziente e di calibrare in tempo reale l’intensità della seduta stessa.

    Soltanto una volta raggiunta una perfetta forma fisica (generalmente dopo un adeguato periodo di tempo), la persona può ritornare alle sue normali attività motorie, in condizioni ottimali di muscolatura.

    Ma non solo: il percorso riabilitativo attraverso la macchina isocinetica, per come è strutturato, rappresenta anche un’eccellente azione preventiva da ricadute.

    A che cosa serve la riabilitazione isocinetica

    Le attrezzature isocinetiche si distinguono in due tipi:

    • monoarticolari (che coinvolgono una sola articolazione)
    • pluriarticolari (rivolte a tutti i principali distretti articolari dell’organismo)

    L’isocinetica trova largo impiego sia per la riabilitazione motoria sia in caso di recupero funzionale di qualsiasi genere.

    È assolutamente indispensabile che il paziente sia seguito da professionisti competenti ed esperti, per poter impostare un programma studiato appositamente per le sue necessità.

    Infatti l’isocinetica risulta efficace soltanto se attentamente diversificata.

    Uno dei principali vantaggi offerti da questa tecnica è relativo alla capacità di lavorare con il proprio carico massimale per l’intera durata del movimento, senza mai sforzare la muscolatura da riabilitare.

    La conseguenza più evidente è quella di un recupero molto più rapido rispetto alle terapie tradizionali, un recupero che, inoltre, risulta perfettamente adeguato alle potenzialità del paziente.

    Salvaguardando le strutture anatomiche interessate, chi deve effettuare una simile riabilitazione ha la certezza di lavorare unicamente sui distretti offesi, eliminando con gradualità la componente dolorosa e rinforzando globalmente la funzionalità delle fibre muscolari.

    Riabilitazione isocinetica: a chi serve

    La riabilitazione isocinetica è uno dei migliori sistemi per il recupero da infortuni e per questo è particolarmente indicata per chi fa sport, sia a livello agonistico che amatoriale.

    Trovano sicuro beneficio ed efficacia, atleti che abbiano bisogno di un recupero completo da interventi al legamento crociato anteriore del ginocchio, interventi di tenoraffia del tendine d’achille e, in generale, interventi agli arti inferiori.

    L’isocinetica è l’ideale per il recupero completo, post infortunio, delle funzionalità degli arti inferiori (muscolare, articolare e motoria), per chi piratica sport in cui questi sono particolarmente stimolati e interessati da traumi e torsioni; quindi calciatori, sciatori, pallavolisti, giocatori di basket, baseball, futsal, rugby e tennis in particolare.