Le proprietà del ginseng

    Spesso, quando si parla di “ginseng“, si rischia di fare non poca confusione. C’è chi ha sentito parlare del ginseng come una sostanza aromatica da degustare in bevande varie, dal tè al caffè, e c’è chi, piuttosto che adoperarlo come aroma, lo sfrutta in qualità di pianta benefica, facendo affidamento sui vantaggi derivanti dalla sua assunzione.

    Ma cosa si intende per “ginseng”? Quali sono le caratteristiche del vegetale? E quali sono le sue proprietà organiche? Appofondiamo la questione.

    Ginseng: caratteristiche e habitat della pianta

    Partiamo col dare alcune indicazioni generali sulle caratteristiche della pianta. Il ginseng non è altro che il nome comune del genere Panax, comprendente 11 specie differenti di vegetali. Tali vegetali appartengono alla famiglia delle Arialiaceae, e si contraddistinguono per la loro crescita particolarmente lenta e per la presenza di radici carnose.

    La terminologia “ginseng” sembrerebbe provenire dal pinyin, ossia il sistema di trascrizione latino relativo alla pronuncia del cinese moderno. Il termine corrisponde alla parola “rénshēn”, traducibile in “pianta dell’uomo”, con riferimento al contributo benefico garantito dal consumo del vegetale.

    Dal punto di vista botanico, il ginseng è in grado di crescere sino a una lunghezza compresa tra i 30 e gli 80 centimetri. Le foglie della pianta sono piuttosto sottili, con una dentatura fine che corre attorno alla loro superficie. Per quanto riguarda la fioritura, invece, il ginseng produce da una a tre ombrelle differenti, ognuna delle quali presentante dai 15 ai 30 fiori singoli.

    Il frutto del ginseng, invece, ha le dimensioni di un pisello di colore violaceo, caratterizzato da una superficie liscia e lucida.

    La pianta predilige temperature fredde. Il ginseng, infatti, è originario di aree piuttosto fredde del globo, tra cui la parte orientale della Siberia, il nord della Cina e la penisola coreana.

    Nella cultura generale, il ginseng noto per essere un vero e proprio tonico, una sostanza energizzante in grado di combattere lo stress. Tuttavia, alla pari di qualsiasi altro alimento tonificante, la sua assunzione va moderata. Esaminiamo quindi le sue proprietà fisiologiche, passando anche in rassegna le controindicazioni derivanti da un uso tutt’altro che salutare.

    Le straordinarie proprietà del ginseng

    In primo luogo, va precisato che le proprietà del vegetale sono dovute alla particolare composizione molecolare delle radici della pianta. All’interno delle radici, infatti, risiedono polisaccaridi, la vitamina K e l’olio essenziale della pianta stessa.

    Per via di questa composizione, il ginseng si afferma come un vegetale in grado di tonificare l’organismo. Si parla anche di proprietà “adattagone”, ossia capaci di aumentare la resisenza dell’organismo allo stress attraverso il rinforzo delle difese immunitarie. E non solo.

    Le proprietà adattagone del ginseng garantiscono anche il rinforzo del sistema endocrino e nervoso, andando a migliorare le prestazioni cognitive e le capacità mentali e fisiche. In parole povere, l’assunzione di ginseng (purché moderata) è in grado di favorire una migliore risposta cerebrale, una peculiarità utilissima in caso di impegni particolarmente dispendiosi in termini di perdita di energia mentale.

    Entrando nel dettaglio, però, è ancor più interessante osservare le modalità attraverso le quali il ginseng è in grado di favorire la risposta dell’organismo agli eventi stressanti. L’assunzione della sostanza favorisce il rilascio del cortisolo, anche noto come ormone dello stress. Tale ormone è in grado di migliorare la sintesi del glicogeno e la sintesi proteica, andando a stimolare anche il sistema immunitario stesso. Ciò si traduce in un aumento notevole della resistenza allo stress, alla fatica, alle basse temperature e alle alte temperature.

    In linea generale, la stimolazione dell’organismo da parte del ginseng avviene su più fronti. Questo è dovuto al fatto che il vegetale è in grado di agire attivando simultaneamente più sistemi dell’organismo, migliorando alcune delle funzioni fisiologiche alla base del funzionamento del corpo umano.

    Un esempio, in questo senso, è dato dal miglioramento dei riflessi. Un qualcosa di simile avviene anche a livello nervoso, con la mente che, in seguito all’assunzione del ginseng, indipendentemente dalle modalità con le quali verrà consumato, risponderà agli stimoli con maggiore rapidità.

    Effetti benefici del ginseng si sono riscontrati anche dal punto di vista dell’efficienza della memoria. L’assunzione della sostanza sarebbe in grado di migliorare, seppur temporaneamente, le capacità mnemoniche dell’individuo.

    È evidente, dunque, come l’utilizzo del ginseng sia particolarmente indicato per una vasta gamma di ambiti. Si pensi, ad esempio, allo sportivo che necessita di una migliore risposta fisiologica allo sforzo, o allo studente che, nel corso di una sessione di esami universitari, vive in una costante e prolungata situazione di stress. In tutti questi frangenti, l’assunzione del ginseng può favorire la risposta dell’organismo, sia sul piano fisico che su quello mentale.

    Non meno rilevanti sono gli effetti del ginseng sulla libido. Studi scientifici hanno individuato una correlazione tra l’assunzione della sostanza e l’appetito sessuale, tanto da aver portato gli scienziati a concludere che la pianta può essere considerata a tutti gli effetti un afrodisiaco naturale. Ma da cosa deriva l’aumento della pulsione sessuale?

    Le analisi scientifiche hanno rivelato che la stimolazione, da questo punto di vista, è data dalla capacità del ginseng di aumentare il rilascio di ossido nitrico da parte di alcune cellule dei corpi cavernosi dell’organo sessuale maschile. In questi casi si verifica una vera e propria vasodilatazione, che comporterebbe un aumento conseguente dell’eccitazione.

    Le modalità di assunzione del ginseng e le controindicazioni

    Abbiamo visto come l’assunzione del ginseng porti con sé una vasta gamma di proprietà benefiche, derivate dalla sua particolare composizione molecolare. Si tratta di una pianta stupefacente, con effetti che, seppur parzialmente, ricordano gli stessi provocati dall’assunzione della caffeina.

    Per via di queste particolari proprietà, l’assunzione del ginseng va regolata e controllata a dovere. Assumerlo in quantità eccessive, infatti, potrebbe provocare scompensi e disequilibri nell’organismo, specie se il vegetale venisse consumato in orari che, al contrario, richiederebbero esclusivamente rilassamento.

    Per quanto riguarda le modalità di assunzione, dunque, è preferibile consumare il ginseng nelle ore mattutine. Superato il pomeriggio, infatti, dopo le 16 e le 17, il consumo del vegetale potrebbe provocare insonnia, andando a stimolare l’organismo in un orario in cui il fisico, dopo le attività del mattino e del primo pomeriggio, tende lentamente a rilassarsi.

    Il ginseng può essere consumato in tre forme differenti. In commercio è possibile acquistare la sostanza in capsule, in forma di tintura madre e in estratto molle, soluzioni che si distinguono anche sul piano del dosaggio. Nel caso dell’assunzione in capsule, è sconsigliato superare le due compresse al giorno; nel caso della tintura madre, è possibile assumere una trentina di gocce per una o due volte al giorno; nel caso dell’estratto molle, invece, si consiglia di non superare i 40 milligrammi al giorno della sostanza.

    Venendo alle controindicazioni, il ginseng è altamente sconsigliato per chi soffra di disturbi legati alla circolazione sanguigna, dalla tachicardia all’ipertensione; inoltre, è sconsigliato assumere la sostanza in caso di ansia, insonnia e mal di testa, nonché in caso di malattie psichiatriche.

    Per via della sua composizione, il ginseng non andrà assunto nemmeno durante la gravidanza o durante l’allattamento del piccolo.

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