La pelle, o cute, è composta da epidermide (strato più esterno), derma e ipoderma (o strato sottocutaneo), per un peso complessivo di circa 10 Kg (grossomodo il 15% di quello corporeo), e dal momento che assolve a molte e importanti funzioni è bene averne cura e cercare di scongiurare le numerose malattie della pelle che possono colpirla.

    A proposito di funzioni, la pelle:

    • protegge da traumi, radiazioni, microrganismi e agenti chimici
    • impedisce la perdita di liquidi
    • partecipa al meccanismo della termoregolazione, aumentando o rallentando la dispersione del calore
    • sintetizza la vitamina D 
    • costituisce una riserva lipidica
    • registra e trasmette stimoli pressori (tattili), dolorifici e termici
      si rigenera in seguito ad una lesione
    • è capace di estendersi, adattandosi perfettamente alle variazioni della dimensione corporea che subentrano nel corso della vita.

    Per quanto concerne invece le malattie dermatologiche, esse sono centinaia, e alcune possono presentarsi con segni e sintomi simili e sovrapponibili, per cui è necessario sempre consultare uno specialista.

    Essendo così numerose possiamo distinguerle in macrocategorie: vediamone alcune nel dettaglio…

    Malattie della pelle: infezioni della cute e del tessuto sottocutaneo; malattie bollose

    Nel primo gruppo rientra l’impetigine, un’infezione batterica, frequente nei bambini al di sotto di 10 anni, più comunemente osservata durante la stagione estiva, causata da streptococchi, stafilococchi o da ambedue.
    I fattori che predispongono a questo tipo di infezione sono:

    • macerazione della cute
    • lesioni continue
    • infiammazioni
    • alterazioni della normale flora cutanea
    • alterazioni dello stato generale (immunocompromissione).

    Le lesioni possono colpire tutta la superficie corporea, ma interessano generalmente le zone scoperte, specialmente il viso, il collo, le mani e le estremità: si tratta di vescicole o bolle circondate da un alone rosso e contenenti siero che facilmente fuoriesce per la rottura della vescicola.
    A volte si associano prurito, febbre, malessere.
    Si tratta di una malattia contagiosa (il contagio avviene per contatto, anche con oggetti contaminati), le cui recidive sono frequenti.
    Il trattamento deve essere immediato, adeguato e protratto, e deve prevedere l’uso di una terapia topica a base di disinfettante ed antibiotico e il bendaggio delle lesioni.

    Tra le malattie bollose invece figura il pemfigo, malattia autoimmune rara, caratterizzata dalla comparsa di lesioni a livello della cute e delle mucose.
    La manifestazione può essere localizzata o diffusa, a decorso subacuto o cronicamente progressivo.
    In genere, la malattia è associata ad una condizione grave e può potenzialmente indurre a morte.

    Malattie della pelle: dermatite ed eczema; disturbi papulosquamosi della cute; eritema e orticaria

    Nel primo gruppo figurano:

    • Dermatite atopica: malattia infiammatoria cronica, con intenso prurito e secchezza cutanea, molte volte associata ad asma e/o rino-congiuntivite allergica, che si manifesta con lesioni eczematose acute e croniche
    • Dermatite seborroica: malattia cronico-recidivante che colpisce principalmente (ma non solo) il cuoio capelluto; è caratterizzata da infiammazione della zona interessata e arrossamento, associati ad una fastidiosa sensazione di prurito, e alla perdita di squame untuose
    • Dermatite da pannolino: assai frequente nel lattante, colpisce la regione inguinale e compare, generalmente, dopo il quinto mese di vita; le cause sono lo sfregamento diretto del pannolino sulla cute, a volte favorito dalla sudorazione e dalla macerazione anche per il ristagno di urine. Questa dermatite, sebbene banale e spesso transitoria, non deve essere sottovalutata a causa dell’elevato rischio di infezione ma anche perché potrebbe essere la spia di malattie generalizzate (cutanee o sistemiche) più importanti
    • Dermatite da contatto: infiammazione scatenata dall’interazione con sostanze irritanti o allergeni (in particolare nichel e cobalto, farmaci, detersivi, etc.) che a sua volta si distingue in irritativa e allergica.

    Tra i disturbi papulosquamosi della cute invece prevale la psoriasi, patologia frequente e cronica, non contagiosa, infiammatoria, ad andamento ciclico (con alternanza tra fasi acute e fasi di remissione), che si presenta con chiazze di pelle molto desquamate rosse o bianche; si distingue in psoriasi a placche (la forma più frequente, con lesioni di colore rosso, di solito gonfie a causa dell’infiammazione), guttata (caratterizzata da piccole macchie di colore rosso che appaiono sul corpo o sugli arti), invertita (con lesioni rosso brillante lisce e lucide), pustolosa (prevalente negli adulti, con vesciche bianche di pus non infettive), eritrodermica (di natura infiammatoria, provoca la desquamazione di grandi aree cutanee causando dolore e disagio).

    Malattie della pelle: fotodermatosi e alterazioni cutanee da radiazioni ionizzanti

    Tra le manifestazioni che rientrano in questo gruppo le più comuni sono indubbiamente gli eritemi solari, di natura infiammatoria, che possono svilupparsi in seguito ad eccessive e prolungate esposizioni al sole, con una gravità variabile che può andare dalla scottatura (limitata agli strati cutanei più superficiali) fino a un’ustione di primo o secondo grado.

    I sintomi caratteristici comprendono arrossamento, gonfiore, secchezza, bruciore, prurito ed estrema sensibilità della pelle al tatto.

    L’eritema solare non va sottovalutato: chi ne ha riportati molti presenta, infatti, un aumentato rischio di sviluppare macchie cutanee ed anticipata formazione di rughe (foto-invecchiamento), oltre ad andare più facilmente incontro ai tumori della pelle.

    Tumori della pelle

    Anche in questo caso le manifestazioni sono parecchio numerose, e a seconda delle cellule che risultano coinvolte, differiscono in carcinoma spino-cellulare, carcinoma baso-cellulare, melanoma.

    Le prime due tipologie si sviluppano soprattutto a livello di viso, orecchie, collo, cuoio capelluto, spalle e dorso.
    Uno dei principali fattori di rischio è l’esposizione a raggi ultravioletti (UVA e UVB) che derivano principalmente dal sole (e dai lettini e dalle lampade solari), ma anche dall’esposizione a radiazioni ionizzanti, da alcune anomalie genetiche e da un’insufficienza del sistema immunitario.

    Raramente sono presenti sintomi nelle fasi iniziali, per cui è assolutamente necessario prestare attenzione alla comparsa o al cambiamento di aspetto delle macchie e dei nevi sulla pelle, rivolgendosi al dermatologo in caso di segnali “allarmanti” (consistenza nodulosa, aree con bordi più alti e depressione centrale, aumento di dimensione, etc.).

    Lo stadio di un tumore indica quanto la malattia è diffusa nell’organismo ed è un parametro molto importante per determinare la prognosi e decidere il tipo di trattamento da intraprendere.
    I carcinomi basocellulari e spinocellulari, a differenza dei melanomi, danno metastasi solo in rari casi e dopo molti anni dalla loro comparsa: di conseguenza vengono di solito rimossi quando sono ancora localizzati.

    Rash cutaneo da hiv

    Lo sfogo cutaneo è un sintomo piuttosto comune dell’infezione da HIV: nella maggior parte dei casi è uno dei primi indicatori della malattia e si sviluppa entro 2-3 settimane dal contagio del virus.

    Come si fa a distinguere una manifestazione del genere da una delle malattie della pelle prima citate (e da tutte le altre)?
    Prima di tutto cercando di riconoscerne le caratteristiche, a cominciare dal fatto che le eruzioni sono rosse, leggermente sollevate e molto pruriginose.
    Poi verificando se gli sfoghi appaiono su spalle, petto, viso, parte superiore del corpo e mani, che sono le zone in cui si manifestano tipicamente gli sfoghi cutanei da HIV.
    E infine facendo attenzione ad altri sintomi correlati, come nausea e vomito, febbre, diarrea, dolori muscolari, etc.

    Dopo queste tre verifiche bisogna senza indugio sottoporsi al test per l’HIV…

    Pitiriasi da stress

    Evenienza chiaramente meno seria delle due precedenti, la pitiriasi rosea di Gilbert è una malattia della pelle relativamente comune e caratterizzata da un decorso lento e benigno, non contagioso, caratterizzato da macchie che possono durare fino a tre mesi, quando poi la malattia tende ad autolimitarsi.

    Le cause scatenanti sono tuttora sconosciute, ma si ipotizza un possibile coinvolgimento di natura virale: in particolare una riattivazione degli herpesvirus 6 e 7, causa della sesta malattia dell’infanzia, determinata da un abbassamento delle difese immunitarie o da forti stress.

    Relativamente comune anche in gravidanza, quando manifestazioni severe possono esporre ad un aumento del rischio di aborto.

    L’esordio della malattia è caratterizzato da un leggero senso di malessere nei giorni precedenti la comparsa del tipico rash cutaneo; segue la comparsa della cosiddetta macchia madre, una manifestazione ovale di colore rosso-rosa che tende a ingrandirsi con il passare dei giorni; fino a quando segue un esteso rash cutaneo che tende a estendersi gradualmente nelle 2-6 settimane successive, rappresentando la manifestazione più tipica della pitiriasi di Gilbert.

    Non è accompagnato da dolore, ma da prurito (anche severo), e si risolve in 3-5 mesi.

    E finisce così questa nostra disamina su alcune delle più diffuse malattie della pelle… anche perché se volessimo analizzarle tutte non ci basterebbe un intero trattato di medicina!!!