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by NoiSalute
Cos’è la magnetoterapia
Un trattamento non invasivo capace di stimolare la rigenerazione delle cellule, ridurre i dolori muscolari dopo un infortunio e trattare abrasioni e ustioni della pelle. Così viene descritta dai suoi sostenitori la magnetoterapia, un processo medico basato sulla stimolazione, mediante un campo magnetico, delle cellule danneggiate.
I suoi benefici sono particolarmente apprezzati in fisioterapia, ma l’applicazione del suo principio è molto più vasta. Oggi è possibile sottoporsi a sedute di magnetoterapia nei centri medici specializzati o direttamente acquistare un apparecchio per magnetoterapia e, sotto la guida del proprio medico, eseguire il trattamento a casa propria. Vediamo cos’è la magnetoterapia, come funziona e per quali patologie è indicata.
Sarebbe più appropriato, in realtà, parlare di magnetoterapie. Esistono infatti diverse tecniche di trattamento. Alla base di tutte, il principio che il campo magnetico stimoli le cellule danneggiate con funzione antinfiammatoria, analgesica, di riparazione dei tessuti ossei e molli. A identificare i diversi tipi di magnetoterapia è la sua somministrazione, che può avvenire con campi magnetici a bassa o alta frequenza, pulsati o statici. Le frequenze utilizzate per questo trattamento variano, comunque, dalle 50 alle 100 Hz circa. La scelta delle frequenze (alte o basse) varia in base alla patologia da trattare.
La magnetoterapia viene solitamente associata alla fisioterapia, in quanto trattamento di supporto per la riparazione dei tessuti dopo una frattura. Favorendo anche la vascolarizzazione, alcuni specialisti sostengono che l’applicazione diretta di impulsi elettromagnetici in determinate zone favorisca anche la cicatrizzazione di abrasioni, ustioni, edemi, piaghe da decubito. È bene precisare, però, che la comunità scientifica è ancora divisa sull’effettiva efficacia di questi trattamenti, difficile da quantificare con studi specifici. In generale, le patologie maggiormente trattate con la magnetoterapia (che spesso affianca i trattamenti farmacologici) sono:
- Fratture
- Tunnel carpale
- Artrite e artrosi
- Osteocondrosi e osteoporosi
- Ernia al disco
- Dolori e reumatismi articolari
Come funziona la magnetoterapia ?
L’utilizzo dei campi magnetici in medicina è tutt’altro che nuovo. Anche l’impiego della magnetoterapia trova, oggi, tanti sostenitori quanti detrattori. I promotori di questo procedimento hanno rilevato una risposta positiva di tessuti danneggiati se sottoposti con regolarità e per un tempo prolungato alla giusta frequenza. Il campo magnetico di un apparecchio per la magnetoterapia viene riprodotto grazie alla corrente elettrica fatta scorrere lungo un filo. Invertendo il senso di scorrimento, si creano così due poli. Ed è proprio variando la direzione della corrente e la sua intensità che si creeranno campi magnetici diversi, capaci di sortire effetti diversi.
La guarigione del tessuto viene accelerata grazie alla stimolazione magnetica, in grado di attirare alcune molecole e di respingerne altre. Questo trattamento quindi agirebbe direttamente sulla carica elettrica delle cellule. Secondo i promotori della magnetoterapia, il campo eserciterebbe una lieve attrazione anche sull’emoglobina (in particolare, sul ferro in essa contenuto). Una stimolazione che porterebbe quindi a riattivare la circolazione sanguigna.
La somministrazione di una terapia ad alta o a bassa frequenza dipende dalla patologia che si intende trattare. In linea di massima, le alte frequenze vengono indicate per trattare il dolore, stimolando la circolazione con un’azione al contempo antinfiammatoria. Le basse frequenze vengono invece impiegate per interventi di calcificazione ossea. Dunque, in caso di fratture per accelerarne la guarigione o nei trattamenti per l’osteoporosi.
Apparecchi per magnetoterapia
Gli apparecchi per magnetoterapia sono ormai facilmente reperibili in commercio (ecco la lista dei consigliati). Il consiglio, prima di acquistarne uno, è di consultare il proprio medico. È bene infatti farsi indicare quale tipologia di macchina sia più indicata e, soprattutto, come eseguire correttamente il trattamento. Ne esistono di diverse tipologie. Innanzitutto, nella forma. Bracciali, collari, piastre, bande. Ciascuno propedeutico a uno specifico utilizzo in una precisa parte del corpo.
La variazione degli apparecchi dipende, naturalmente, anche dal campo magnetico ricreato. I macchinari più elaborati riescono a coprire diverse fasce di frequenza (trattando quindi varie patologie). Altra variabile le modalità dell’impulso: la somministrazione più diffusa è a campi pulsati. Ciascun trattamento, sia con le macchine dei professionisti sia con gli apparecchi per magnetoterapia a domicilio, ha una durata che oscilla dai 20 ai 40 minuti, con un approccio solitamente graduale del paziente. Il trattamento è del tutto indolore.
Controindicazioni della magnetoterapia
Come detto, la prima controindicazione della magnetoterapia è nella sua efficacia, messa in dubbio da una parte di medici. Non mancano, però, gli studiosi convinti del suo funzionamento che eseguono trattamenti di magnetoterapia nei propri studi o che suggeriscono ai loro pazienti di acquistare apparecchi casalinghi.
Ciò detto, esistono alcune categorie di persone alle quali è sconsigliato l’impiego della magnetoterapia. Al di fuori di queste categorie, non risultano particolari effetti collaterali o nefasti per la salute. I soggetti a rischio che devono evitare la magnetoterapia sono donne incinta e i soggetti portatori di dispositivi elettronici (apparecchi acustici, peacemaker). Se ne sconsiglia l’impiego anche a pazienti affetti da neoplasie o malattie virali: nel dubbio, consultare prima il proprio medico di fiducia.