
- Medicina
-
by NoiSalute
La dott.ssa Antonella Ippolito, abilitata alla professione di psicologo dall’anno 2000, ci parla di quelli che sono i disturbi psicosomatici e come riconoscere i segnali per individuarli.
Alcuni scompensi di natura organica hanno un’origine psicologica, quello che si chiama una connessione psicosomatica.
Quando si parla di disturbo psicosomatico si deve porre il focus sulla gestione delle emozioni in momenti di stress, rabbia e depressione.
I soggetti che somatizzano vivono un disagio emotivo che trova una reazione nel soma/corpo attraverso sintomi organici.
Uno stato d’ansia sempre costante e presente nel tempo sollecita l’attivazione del sistema nervoso autonomo, ovvero delle risposte vegetative che possono sfociare in disturbi alimentari (disturbi dell’alimentazione), dermatologici (dermatiti, psoriasi), gastro intestinali (gastriti, reflussi gastrici, ulcere), cardiocircolatori (ipertensione, aritmie cardiache), muscolari (dolori generalizzati, cefalee).
Perchè si verificano disturbi psicosomatici?
Fra le condizioni che scatenano i disturbi psicosomatici vanno sicuramente ricordati lo stile personale con cui ciascuno predispone le risposte comportamentali alle proprie emozioni e poi il livello di stress psicosociale cui la persona viene esposta.
Disturbi psicosomatici da stress
I disturbi psicosomatici possono quindi essere definiti, come dice la dott.ssa Ippolito, la risposta fisica di un disagio psicologico.
In particolare, le situazioni di stress emotivo, emergenza, preoccupazione, portano il fisico a sovraccaricare ciò che non si riesce più a sopportare: questo può portare allo sviluppo di disturbi fisici come alert di un disagio più profondo.
Quando si creano condizioni di disequilibrio fisico o psicologico e il corpo non risponde in modo adeguato, ne derivano modificazioni ormonali che progressivamente possono condurre a vari tipi di anomalie cliniche: dall’invecchiamento precoce a quei quadri cronici di tipo infiammatorio e immunitario che sostengono la maggior parte dei disturbi psicosomatici.
Quali sono i sintomi psicosomatici
I sintomi psicosomatici si presentano associati a tante tipologie di disturbi psichici (come ai disturbi d’ansia e a varie forme di depressione).
I disturbi psicosomatici possono coinvolgere:
- l’apparato gastrointestinale(gastrite, colite ulcerosa, ulcera peptica, colon irritabile)
- l’apparato urogenitale(dolori mestruali, impotenza, eiaculazione precoce o anorgasmia, enuresi)
- lacute (la psoriasi, l’acne, la dermatite atopica, il prurito, l’orticaria, la secchezza delle mucose, la sudorazione)
- l’apparato cardiocircolatorio(tachicardia, aritmie, cardiopatia ischemica, ipertensione arteriosa)
- l’apparato respiratorio(asma bronchiale)
- il sistema muscolo-scheletrico(cefalea tensiva, crampi muscolari, torcicollo, mialgia e fibromialgia, artrite, dolori rachidei).
Come trattare i disturbi psicosomatici
Nella maggiorparte dei casi, il paziente con sintomi psicosomatici tende a manifestare una malattia fisica del suo disturbo, orientandosi verso cure settoriali prevalentemente concentrate sul sintomo fisico.
È però corretto un approccio efficace al disturbo psicosomatico che richiede invece la convergenza di diverse competenze specialistiche, fino dal fondamentale momento della diagnosi. Bisogna mettere insieme all’opera specialisti di aree diverse, coordinandone i rispettivi contributi (a livello psicologico e somatico).
Dal punto di vista psicologico si possono individuare due principali livelli di intervento: farmacologico e psicoterapeutico, a loro volta coordinabili all’interno di un modello integrato. L’intervento farmacologico include la prescrizione e un successivo monitoraggio costante di un farmaco da parte di uno specialista psichiatra.
Dal lato psicoterapeutico, i due modelli più comiuni di psicoterapia sono il modello psicodinamico e il modello cognitivo-comportamentale: entrambi efficaci, il primo privilegia la sfera soggettiva assieme alle componenti inconsce del disturbo, mentre il secondo si concentra sulle componenti attuali del disturbo.
COSA SI INTENDE QUANDO SI PARLA DI PSICOSOMATICA?
La parola psicosomatica fa riferimento ai sintomi fisici reali che emergono o sono influenzati da mente ed emozioni piuttosto che da una causa organica.
La malattia psicosomatica coinvolge quindi sia la mente che il corpo.
Il DSM 5 (Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali) include una categoria chiamata “Disturbo da sintomi somatici” (conosciuto anche come “disturbo di somatizzazione” o “somatoforme“) riferendosi a persone con sintomi fisici gravi, cronici e dolorosi che possono avere o meno una spiegazione medica.
I sintomi possono essere più o meno riconducibili a cause fisiche, incluse condizioni mediche generiche, altri disturbi mentali o abuso di sostanze e causano livelli di disagio eccessivi e sproporzionati
Secondo il dottor Kroenke dell’Indiana University tra 1/5 e 1/4 di questi sintomi sono cronici o ricorrenti.
La Connessione mente corpo
Ognuno di noi sperimenta la connessione mente corpo in ogni momento della sua vita.
Questa connessione è la comunicazione che avviene tra il corpo e il cervello e coinvolge il midollo spinale e i messaggeri elettrici e chimici.
Questo sistema di comunicazione è responsabile del rilevamento delle informazioni utilizzando il corpo, del trasferimento di queste al cervello e dell’invio di messaggi fondamentali a ogni parte del corpo.
Questo è quelo che rende possibile ai nostri cervelli l’invio di messaggi e il controllo dei nostri corpi, in maniera automatica e involontaria.
Le reazioni di attacco o fuga o di congelamento sono ottimi esempi di questo sistema.
Quando avvertiamo un pericolo viene innescata una potente risposta a livello fisico: avviene con la paura e con un grave pericolo, ma si manifesta anche quando questo non è così intenso o immediato.
Cosa significa Somatizzare?
Il termine “Somatizzare” indica che i soggetti esprimono e sperimentano le emozioni tramite un malessere fisico corporeo. Un fraintendimento comune riguarda il fatto che le condizioni psicosomatiche siano immaginarie o “solo nella nostra testa“.
La verità è che i sintomi fisici di una condizione psicosomatica sono veri e reali e richiedono un trattamento specifico. Secondo i dati, fino al 12% delle visite mediche riguardano sintomi somatici e ciò li rende estremamente reali.
Tutte le emozioni hanno una parte fisica: possiamo piangere quando siamo tristi e delusi o respirare con affanno quando siamo preoccupati o ansiosi.
Ognuno di noi somatizza, in un modo o nell’altro.
Ciò significa che chi ha questi sintomi non sta fingendo, anche se non sembra esserci una spiegazione medica rilevabile e vive una situazione che influenza molto la vita di tutti i giorni.
A questo punto potrebbe una domanda:
“in che misura dovrei preoccuparmi di una condizione medica alla base dei miei sintomi oppure pensare che il problema sia psicologico e agire di conseguenza?“
Gli esami medici offrono la risposta. Quando sono negativi dovresti cominciare a valutare l’impatto emotivo dei tuoi sintomi. Spesso i sintomi corporei o i malesseri fisici che vivi sono la manifestazione di un disagio che non si può esprimere con altro linguaggio.
Si tratta di una modalità appresa per gestire conflitti interiori, memorie traumatiche o, anche, per evitare di compiere particolari azioni di cambiamento.
Il dolore è troppo intenso per accedervi con uno stato di consapevolezza maggiore e avere la possibilità di chiarire a sé stessi come stanno davvero le cose. Prendersi cura del proprio corpo allora, significa prendersi cura di sé e questo vale anche per i relativi malesseri psichici.
La diagnosi di disturbo da somatizzazione può creare molto stress e frustrazioni per i pazienti: possono sentirsi insoddisfatti quando non c’è una migliore spiegazione fisica dei loro sintomi oppure gli viene detto che il loro livello di sofferenza non ha una base fisica.
SINTOMI E I TIPI DI DISORDINI PSICOSOMATICI?
Il termine “disordine psicosomatico” è fondamentalmente utilizzato per indicare: “un disturbo fisico che si pensa sia causato o peggiorato, da fattori mentali“. Può esserci un singolo sintomo oppure i sintomi possono essere molteplici, possono essere lievi, moderati o intensi.
C’è un fattore mentale in qualsiasi malattia fisica: infatti, il modo in cui reagiamo o affrontiamo un disturbo varia da persona a persona.
L’eruzione cutanea tipica della psoriasi può non disturbare molto alcune persone, mentre in altre può portare anche alla depressione.
Diversi disturbi fisici sono particolarmente inclini a peggiorare se concorrono fattori come lo stress o l’ansia. Alcuni di questi sono:
- psoriasi
- ulcere gastriche
- eczema
- ipertensione e malattie cardiache
- eruzioni cutanee
- problemi allo stomaco e all’intestino
- mal di testa diffuso
- ipertensione e malattie cardiache
- studentessa stressata
Somatizzare l’ansia, in particolare, è molto comune ed ha importanti implicazioni per identificare i pazienti che hanno disturbi d’ansia.
Anche se non è ancora stato compreso a fondo il meccanismo esatto, i ricercatori sanno che lo stress e i vissuti depressivi possono esprimersi anche tramite dolore e malattie fisiche.
I disturbi psicosomatici nei bambini e negli adolescenti
Bambini e adolescenti possono avere sintomi come:
- dolore all’addome o alle gambe
- mal di testa
- fatica e stanchezza diffusa
- nausea
- problemi alla pelle
- bisogno urgente di andare in bagno
- dolore cronico
Spesso chi ha una malattia psicosomatica tende ad avere anche disturbi ansiosi.
Può inoltre subentrare un disturbo di conversione (disordine neurologico funzionale) caratterizzato da sintomi neurologici quali:
- debolezza o paralisi
- vertigini o svenimento
- difficoltà nel linguaggio
- movimenti anomali (simili a convulsioni epilettiche)
- formicolio o intorpidimento
- perdita di memoria
I sintomi possono riguardare uno o più differenti organi come:
- la muscolatura
- la testa
- la pelle
- il tratto gastrointestinale
- gli organi sessuali
QUALI LE CAUSE DEI DISTURBI PSICOSOMATICI?
Le cause esatte di questi disturbi non sono tutt’oggi chiare, ma possono giocare un ruolo alcuni fattori quali:
Fattori biologici e genetici, come la forte sensibilità al dolore.
Influenze familiari, sia genetiche che ambientali.
Tratti di personalità che possono influenzare il modo in cui identifichi e percepisci la malattia e i sintomi corporei.
Comportamenti appresi: i cosiddetti “vantaggi secondari” della malattia.
Come abbiamo visto per altri disturbi, le cause di una malattia psicosomatica possono essere legate a molteplici fattori.
Dal punto di vista psicologico si fa riferimento spesso ad una diminuita consapevolezza o a problemi nell’elaborazione delle emozioni (le cosiddette “emozioni represse” come ad es. la rabbia).
In questo modo i sintomi fisici diventano il centro della propria attenzione per evitare vissuti emotivi dolorosi o pericolosi. Somatizzare diventa un modo per esprimere i propri vissuti attraverso il corpo.
Per maggiori informazioni potete contattare la Dott.ssa Antonella Ippolito sul suo sito https://antonellaippolito.com/, via mail a studio@antonellaippolito.it o al telefono 347 7131329. Riceve a Torino in Via Revel 6.