Per iniziare un corso che insegni la tecnica dell’autoipnosi è importante affidarsi ad uno psicoterapeuta ipnologo.
    In questo modo il professionista potrà, attraverso un colloquio conoscitivo, capire le necessità della persona interessata alle tecniche e scegliere il percorso e le modalità più indicate ai suoi bisogni.
    Per indurre uno stato ipnotico è necessario dapprima spiegare al paziente che cosa lo attende, sfatando eventuali pregiudizi o le paure.
    E’ importante che la tecnica venga appresa in prima battuta attraverso la conduzione dell’ipnologo, che aiuti il paziente a sperimentare, apprendere e riconoscere lo stato di trance.
    In questo modo egli potrà avere maggior libertà di pensiero e di fiducia verso il terapeuta, si sentirà a proprio agio e chi lo ipnotizza saprà trasmettergli la naturalezza dell’entrare in trance.
    Le diverse tecniche di ipnosi a disposizione vengono scelte in funzione della natura del problema e della capacità ipnotica del soggetto.
    Un bravo ipnologo ha la capacità di sfruttare le caratteristiche della persona che ha davanti. Ciò che rende efficace l’ipnosi nella cura di molte sintomatologie psicologiche e problematiche personali, è la sua caratteristica di agire a livello subconscio.
    Il termine “subconscio” è molto diffuso per indicare in generale tutto ciò che è nascosto o non è accessibile alla coscienza. Nel suo senso più ampio, il subcosciente è quindi quella parte della mente non accessibile direttamente dall’individuo, ma indagabile tramite diverse tecniche come l’ipnosi.
    Accedere alla parte inconscia e comunicare a essa nel modo più appropriato è la chiave per riprogrammare schemi mentali, comportamentali ed emotivi.
    Le tecniche principali dell’ipnosi sono:

    • Metafore
    • Tecniche per superare le fobie
    • Suggestioni
    • Visualizzazione
    • Regressione
    • Progressione
    • Ristrutturazione
    •  Ancoraggio

    AUTOIPNOSI

    L’autoipnosi è una forma di ipnosi autoindotta. Le tecniche di autoipnosi si basano tutte su un singolo concetto, ovvero la concentrazione su una singola idea, parola o immagine, ovvero il monoideismo.
    La definizione di Monoideismo Plastico è così riassumibile: “focalizzazione dell’energia mentale su un’unica immagine, che si concretizza in una manifestazione fisica osservabile, misurabile e ripetibile”.

    COME SI SVOLGE UNA SEDUTADI AUTOIPNOSI

    In genere s’inizia con un rilassamento finalizzato a indurre uno stato di trance al quale seguono le suggestioni destinate al subconscio.
    Al termine di queste segue una procedura di risveglio graduale per tornare allo stato ordinario di coscienza.
    1. Induzione
    Anche se esistono numerosi tipi d’induzione, nella prima fase viene tipicamente indotto uno stato di rilassamento focalizzandosi sul corpo.
    In generale piò essere utile scegliere l’oggetto della concentrazione, usare tecniche di respirazione, concentrarsi sul respiro, concentrazione sull’oggetto scelto.
    2. Approfondimento
    In questa fase lo stato di rilassamento viene intensificato. Una procedura molto popolare per il deepening consiste nell’immaginare di scendere delle scale ed entrare sempre più in profondità dentro sè stessi a mano a mano che si scende.
    3. Suggestioni ipnotiche
    La parte più importante della sessione ipnotica, nella quale vengono comunicate al subconscio le istruzioni e le suggestioni più appropriate per raggiungere i cambiamenti.
    E’ estremamente utile sapere in precedenza quali suggestioni o istruzioni si vogliono comunicare alla mente inconscia in questa fase.
    Ecco alcune domande per ricavare le informazioni utili a tale scopo:
    – Come potrei definire in modo chiaro ciò che voglio ottenere?
    -Come migliorerà il mio benessere quando avrò raggiunto il mio obiettivo?
    -Come mi vedo (mi immagino) quando avrà raggiunto il mio obiettivo?
    Ecco alcuni esercizi immaginativi da utilizzare
    -Descrivo una scena multisensoriale in cui sperimento i benefici dell’aver raggiunto l’obiettivo.
    -Definisco suggestioni comportamentali che posso darmi per raggiungere l’obiettivo
    -Una volta che ho definito l’ obiettivo lo trasformo in un filmino mentale dettagliato, specifico, multisensoriale, da riprodurre mentalmente.
    4. Risveglio
    In questa fase si ritorna gradualmente allo stato di piena veglia