I pidocchi sono dei piccoli parassiti, che vivono solo sull’uomo, ne succhiano il sangue e provocano un’infestazione molto comune e fastidiosa chiamata pediculosi.
    In realtà, esistono tre diverse specie di pidocchi: quello del capo o z, quello del corpo o Pediculus humanus e quello del pube o Phthirus pubis.
    Il pidocchio del capo è il più diffuso ed è difficile distinguerlo da quello del corpo, ormai piuttosto raro, mentre il pidocchio del pube ha una forma decisamente più schiacciata e viene comunemente chiamato “piattola”.
    Il pidocchio del capo adulto è lungo da 1 a 2 mm. circa e possiede sei zampe a forma di uncino, che gli permettono di attaccarsi strettamente al capello. Vive bene solo a 37 gradi di temperatura, nutrendosi ogni tre o sei ore del sangue del suo ospite, ma se viene allontanato dal tepore del cuoio capelluto, muore in breve tempo.
    Le femmine depongono cinque o sei uova al giorno, dette lendini, e le attaccano alla base del capello con una “colla” molto resistente, chiamata chitina, soprattutto dietro le orecchie e sulla nuca, le zone più calde del capo.
    Le lendini sono di colore chiaro, hanno una forma a pinolo, sono lunghe circa 1 mm. e solitamente maturano e si schiudono in 7 giorni, pertanto in un mese possono essere deposte sull’ospite dalle 80 alle 300 uova.

    Le pediculosi o infestazioni da pidocchi dei capelli sono frequenti in tutti i paesi del mondo e non dipendono dall’igiene personale o dallo stato di pulizia dei luoghi, ma piuttosto dalla vita in promiscuità o in comunità sovraffollate che ne determinano le condizioni ideali per la loro trasmissione.
    I più colpiti sono i bambini in età prescolare e scolare, e le loro famiglie, perché hanno più occasioni di stare a stretto contatto e pare che le bambine siano più colpite dei maschi, probabilmente a causa dei capelli lunghi.

    Quali sono i primi sintomi

    Spesso, nelle prime fasi l’infestazione è asintomatica, ma dopo tre o quattro settimane si manifesta attraverso prurito e arrossamento del cuoio capelluto. Questa reazione è provocata dalla saliva e dalle feci del pidocchio a contatto con la pelle e, di conseguenza, il gesto di grattarsi può provocare infezioni cutanee.

    Come capire se c’è un’infestazione in corso

    La presenza di lendini sul cuoio capelluto non è una prova certa che ci sia un’ infestazione in atto, perché le uova rimangono attaccate ai capelli anche quando sono morte o vuote e vanno rimosse con le dita o con un pettine a denti fitti, gli unici sistemi veramente efficaci oltre alla rasatura.
    Un altro aspetto di cui tenere conto è il colore delle lendini: le uova vitali sono grigie e difficili da identificare, mentre le uova morte e vuote sono bianche, più evidenti ma confondibili con la forfora.
    Le lendini seguono la crescita dei capelli risalendo verso le punte e, misurando la distanza che le separa dal cuoio capelluto, si può calcolare approssimativamente da quanto tempo è in corso l’infestazione, dato che i capelli umani crescono circa 1 cm al mese. Anche se non c’è una stretta correlazione tra lunghezza dei capelli e infestazione dei pidocchi, i capelli corti facilitano il trattamento della pediculosi.
    Per questi motivi, l’unica modalità certa per diagnosticare un’infestazione è trovare almeno un insetto vivo sul cuoio capelluto.

    Come prevenire l’infestazione

    In genere si può prevenire la pediculosi, seguendo le corrette pratiche igieniche e suggerendo di evitare la condivisione di pettini, spazzole, cappelli, sciarpe e indumenti.
    Le condizioni ideali per la trasmissione dei pidocchi vengono a crearsi quando si vive in promiscuità e a stretto contatto, permettendo al pidocchio del capo di diffondersi facilmente.
    Naturalmente trasmissioni accidentali di pidocchi possono avvenire anche in altri ambiti, come ad esempio in locali pubblici o mezzi di trasporto particolarmente affollati e in maniera indiretta attraverso cuscini, imbottiture di sedie e poltrone, materassi, coperte, asciugamani e abiti. Questi casi però sono più rari anche perché i pidocchi possono vivere solo per un periodo di tempo limitato lontani dal loro habitat.
    In commercio esistono prodotti definiti preventivi nei confronti della pediculosi: in realtà, a parte gli insetticidi, non esistono prodotti repellenti in grado di impedire l’infestazione ed è quindi inutile usarli, anche perché possono avere l’effetto di selezionare i pidocchi più resistenti.

    Cosa fare in caso di infestazione

    Quando l’infezione viene accertata, deve essere trattata rapidamente per evitare la proliferazione dei parassiti ed è fondamentale l’utilizzo di prodotti insetticidi.
    In commercio ne esistono molti e i principi attivi più utilizzati sono l’estratto di piretro o piretroidi di sintesi come la tretrametrina.
    Solitamente, per uccidere i pidocchi nati dalle uova schiuse dopo il primo trattamento, è necessaria una seconda applicazione dopo 7-10 giorni.
    I prodotti vanno applicati dopo aver consultato il proprio medico, che ne decide la posologia e le modalità di utilizzo. La disinfestazione di tipo ambientale è totalmente inutile.
    Il pettine per pidocchi è fondamentale per eliminare le uova e i pidocchi uccisi dall’insetticida, bagnando i capelli con il balsamo e pettinandoli dalla base alla punta per cinque-quindici minuti.
    Questa procedura, chiamata wet combing, dà ottimi risultati, perché tiene conto del ciclo vitale dell’insetto e ripetendola ogni due-tre giorni per almeno due settimane, non solo si eliminano tutti i pidocchi vivi dal capo, ma si prevengono nuove infestazioni.
    Se in una classe si verifica il caso di un bambino con pidocchi del capo, bisogna trattare, oltre a lui e ai suoi conviventi, tutti i compagni di classe con lo wet combing, sciacquando il pettine con acqua corrente dopo ogni passata.
    In caso di infestazioni con numerosi insetti, oltre al wet combing è necessario utilizzare anche uno dei prodotti soffocanti in commercio, sicuri ed efficaci, come ad esempio dimeticone al 4%.

    Trattamento dei pidocchi: cosa NON fare

    Gli anti-pidocchi a base di pesticidi sono tossici soprattutto per i bambini sotto i 2 anni e per le donne in gravidanza. Inoltre, un uso prolungato o errato di questi prodotti rende i parassiti più resistenti.
    Anche gli shampoo anti-pidocchi sono inefficaci, perché contengono dosaggi di pesticidi troppo bassi e restano a contatto con i capelli per troppo poco tempo.

    Infine, per quanto riguarda i cosmetici curativi a base di oli essenziali o minerali, che dovrebbero produrre un film protettivo sulla cute, non esistono prove di efficacia dimostrata.