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by NoiSalute
Che cos’è la disidrosi
La disidrosi, il cui termine scientifico derivante dal latino è pompholix, è una malattia infiammatoria che riguarda la pelle. Non si tratta di un disturbo contagioso e si può sviluppare in forma acuta, insorgendo dunque improvvisamente e sporadicamente, oppure in forma cronica, comparendo periodicamente.
Chi colpisce la disidrosi
Questa patologia colpisce tutti i soggetti in modo omogeneo e indistinto per quanto riguarda il genere e l’età. È possibile individuare però un picco di incidenza tra i 20 e i 40 anni. Secondo alcuni studi, l’insorgenza avviene maggiormente in luoghi con un clima temperato, nel periodo tra la primavera e l’estate.
Come si presenta la disidrosi
L’eczema disidrosico, altro nome con cui la disidrosi è conosciuta in ambito medico, si manifesta sotto forma di piccole vescicole situate sui palmi e sui dorsi delle mani, sui lati delle dita di mani e piedi ed infine sulle piante dei piedi.
Queste bolle di piccole dimensioni – circa 1 mm di diametro – sono tipicamente squamose, di colore rosso e contengono un liquido trasparente pruriginoso.
Normalmente, le vesciche permangono da 2 a 5 settimane e dopo questo lasso di tempo tendono a seccarsi e a sfaldarsi spontaneamente, lasciando la pelle delle zone su cui si erano sviluppate molto sensibile e arrossata per qualche giorno.
Riassumendo, le fasi dello sviluppo di questa dermatite sono tre:
- comparsa delle vescicole;
- rottura delle stesse con fuoriuscita del liquido;
- desquamazione o sfaldamento delle croste.
Sintomi della disidrosi
I sintomi principali di questa malattia non infettiva sono:
- vescicole contenenti liquido sieroso;
- pelle secca;
- prurito persistente e/o dolore (nei casi più lievi questo sintomo è assente);
- sensibilità e arrossamento delle zone affette.
In particolar modo, al prurito e al dolore vengono associate delle complicazioni, perché impediscono il normale svolgimento delle azioni quotidiane, come impugnare gli oggetti, e inducono il soggetto colpito a grattarsi compulsivamente fino a provocare alcune lesioni sulla cute, favorendo quindi la comparsa di infezioni batteriche.
Cause della disidrosi
In passato, gli studiosi hanno indagato i fattori scatenanti di questo fenomeno e hanno a lungo ritenuto che fosse legato ad alterazioni delle ghiandole sudoripare. Questa teoria, però, è stata scartata in modo definitivo.
Ad oggi le cause singole e certe sono sconosciute, infatti la disidrosi viene definita come una malattia multifattoriale, perché sono numerosi e vari i motivi responsabili.
Possiamo suddividerli in: fattori predisponenti e fattori scatenanti.
I fattori predisponenti sono endogeni, provenienti dall’interno del nostro organismo, e costituzionali perché conferiscono una predisposizione allo sviluppo della patologia.
Tra questi ricordiamo:
Genetica
La disidrosi non è di carattere monogenico, poiché non è dovuta a un gene singolo, ma ne vengono coinvolti di più. Avere familiarità per disidrosi implica non uno sviluppo certo, ma una predisposizione maggiore.
Dermatite atopica
È un eczema che si sviluppa in età infantile ed è riconoscibile per le sue eruzioni multiformi di carattere eritemato-vescico-crostoso pruriginoso.
Ittiosi
Essa consiste in una malattia cutanea innata che si caratterizza per l’aspetto squamoso della pelle.
Dermatite allergica da contatto
Viene scatenata dal contatto con una o più sostanze a cui si è allergici.
Familiarità per atopia
Si tratta di una predisposizione alle allergie cutanee o alimentari.
Iperidrosi
L’iperidrosi è un’eccessiva sudorazione dei palmi delle mani o delle piante dei piedi.
Immunodeficienza
Le difese immunitarie ridotte, a causa di malattie o di farmaci immunosoppressori, sono tra i fattori predisponenti della disidrosi.
Per quanto concerne i fattori scatenanti, si tratta di cause esterne o esogene, come:
Stress psico-fisico
Spesso, la prima comparsa di questa infiammazione cutanea si presenta in concomitanza di periodi eccessivamente stressanti sia da un punto di vista psicologico che da un punto di vista fisico.
Ipersensibilità ai metalli
Rilevanti sono anche l’ipersensibilità e le allergie dovute ad alcuni metalli, quali cobalto e nichel, che possono essere contenuti nella bigiotteria o in alcuni alimenti (kiwi, pomodoro, frutti di mare, carote, asparagi…).
Clima
Le temperature alte e la disidrosi sono strettamente legate, in quanto questa si manifesta durante la stagione primaverile e quella estiva.
Esposizione a sostanze chimiche
Essere esposti ad alcune sostanze chimiche potrebbe essere un motivo per cui si genera questa patologia. Alcune sostanze di questo tipo sono: diamminodifenilmetano, parabeni, siliconi, lauril solfato, parafenilendiammina, benzoisotiazoloni.
Esposizione ai raggi UV
In alcuni soggetti la disidrosi è provocata da un’esposizione solare intensa.
Quando rivolgersi al medico
È opportuno contattare fin da subito il proprio medico per una prima diagnosi e, se necessario, egli indirizzerà il paziente da un dermatologo che approfondirà l’analisi della malattia in questione.
Trattamento della disidrosi
Al paziente affetto da disidrosi il medico potrebbe consigliare di ridurre lo stress conducendo uno stile di vita sano e tranquillo, di evitare il contatto con sostanze chimiche o i metalli sopracitati e di utilizzare quotidianamente creme emollienti per prevenire la secchezza della pelle.
Per aiutare la regressione e la cura dell’eczema disidrosico sono utili:
- pomate a base di corticosteroidi (terapia topica);
- cortisone sistemico per via orale per i casi più recidivi;
- uso di probiotici come rimedi complementari.
E per alleviare la sintomatologia sono previsti impacchi freddi, lavaggi frequenti delle zone interessate, antistaminici per il prurito e antibiotici in caso di infezioni.