Che cos’è la cataratta

    La cataratta è un disturbo oculare molto diffuso e consiste in un’opacizzazione del cristallino in seguito a un accumulo di proteine che avviene progressivamente nel corso del tempo.
    Man mano che il processo avanza la quantità di luce che entra nell’occhio viene ridotta e si ha una visione annebbiata.

    Che cos’è il cristallino

    L’elemento che è principalmente colpito da questa anomalia è il cristallino, ovvero una lente discoidale, la cui forma ricorda una mandorla. Questa lente trasparente, che ha un diametro di circa 10 mm, è formata da due facce – una anteriore e una posteriore – e si trova all’interno del bulbo oculare tra l’iride (la parte colorata dell’occhio) e il corpo vitreo.

    Il cristallino è in grado di modificare la propria forma per regolare la messa a fuoco dei fasci di luce che colpiscono la retina, tutto ciò è possibile grazie all’azione del muscolo ciliare.

    L’ incidenza della cataratta

    La cataratta è un problema che viene associato per il 90% dei casi all’invecchiamento, infatti tende ad insorgere a partire dai 65 anni. Oltre alla cataratta senile, esiste anche la forma giovanile seppur rara. Questa tipologia ha origine congenita oppure può essere causata da alcuni farmaci, da altre malattie degli occhi o da traumi.

    Le cause della cataratta

    Il processo di ossidazione e di aggregazione delle proteine contenute nel cristallino è dovuto alla perdita della trasparenza dello stesso che riduce, dunque, la capacità visiva.
    In sostanza, si possono ricondurre le cause della cataratta a:

    • avanzamento dell’età;
    • patologie metaboliche;
    • esposizione a raggi X;
    • esposizione non protetta e prolungata ai raggi solari;
    • malattie oculari;
    • scompenso glicemico;
    • diabete.

    Altri fattori aggravanti potrebbero essere un’alimentazione povera di verdura e/o frutta, un’assunzione smodata di alcol e un abuso di fumo.

    I sintomi della cataratta

    Come si evince dalla precedente descrizione di questa patologia, il sintomo principale è indubbiamente l’annebbiamento progressivo. A questo si potrebbero aggiungere lo sdoppiamento delle immagini e un particolare passeggero miglioramento della vista, difficoltà nella lettura e visione di aloni attorno alle luci.

    I trattamenti

    Attualmente l’unico trattamento con cui si può eliminare il problema è l’intervento chirurgico, con cui si asporta l’area opacizzata del cristallino e si impianta una lente sostitutiva fatta di materiale plastico. La sostituzione chirurgica del cristallino, che mira alla preservazione della capsula naturale – formata da un involucro molto sottile – può essere effettuata secondo molteplici metodi.
    Una tecnica di routine è la facoemulsificazione, con cui l’area opaca viene rimossa per frammentazione tramite ultrasuoni.
    La novità degli ultimi anni in questo campo è il laser a femtosecondi, il quale prevede un’aspirazione del materiale da eliminare dopo aver diviso il cristallino in blocchetti. Questa tecnologia laser garantisce sicurezza e precisione, emettendo una luce infrarossi che dura un femtosecondo.
    Dopo l’intervento chirurgico, il paziente noterà un miglioramento rapido e progressivo della propria vista sin dal primo giorno, la situazione si stabilizzerà a partire dal quindicesimo giorno.

    Diagnosi della cataratta

    Per verificare e diagnosticare la presenza di cataratta, il medico oculista può decidere quale mezzo impiegare, scegliendo ad esempio tra l’esame biomicroscopico completo che si avvale della lampada a fessura o l’esame della refrazione oculare e dell’acutezza visiva.

    Quando rivolgersi al medico

    Sarebbe opportuno rivolgersi al proprio medico curante alla prima avvisaglia di annebbiamento della vista, affinché possa prescrivere al proprio paziente una visita oculistica per indagare le cause e l’origine di tale disturbo.